Il 16 novembre ho deciso di concedermi una pausa dalla routine, immergendomi nella natura con il gruppo Andare a Zonzo. La destinazione? Vivo d’Orcia, un piccolo gioiello incastonato nel cuore del Monte Amiata, perfetto per chi ama il trekking e la fotografia. In realtà, non avevo mai fatto trekking prima d’ora e, a dire il vero, non sapevo nemmeno se mi sarebbe piaciuto.
Nonostante ciò, l’idea di esplorare Vivo d’Orcia mi incuriosiva da tempo, e sentivo che questa sarebbe stata un’occasione perfetta per scoprire un luogo nuovo.

Una nuova esperienza a Vivo d’Orcia

L’iscrizione con il gruppo Andare a Zonzo è stata quasi spontanea, spinta dal desiderio di vivere un’esperienza diversa. Cercavo nuovi luoghi da esplorare e questa esperienza mi ha subito attratto. Sapevo che mi sarebbe piaciuto il contesto, la natura, la possibilità di scattare qualche foto, ma non avrei mai immaginato quanto straordinaria sarebbe stata la giornata. Fin da subito mi sono reso conto che non si trattava solo di una semplice passeggiata: era un’opportunità per connettermi con nuove persone, ambienti ed emozioni.

Il trekking ha questa straordinaria capacità di essere un momento di condivisione e un’esperienza personale. Camminare insieme ad altri crea un senso di complicità, fatto di chiacchiere, risate e scambi di esperienze. Ma c’è anche il silenzio, quel tempo che dedichi solo a te stesso, mentre ascolti il suono dei tuoi passi e ti immergi nella bellezza della natura. Vivo d’Orcia, con i suoi paesaggi mozzafiato e i suoi angoli nascosti, ha reso tutto questo possibile, trasformando una semplice escursione in un’esperienza profondamente rigenerante.

Un percorso di 15 km a Vivo d’Orcia tra boschi e sorgenti, nel cuore del Monte Amiata. Ogni tappa era un’occasione per fermarsi, osservare e scattare. La mia Nikon è stata una compagna inseparabile, e la fotografia si è confermata ancora una volta il migliore strumento di connessione. Attraverso l’obiettivo, non solo ho immortalato la bellezza del paesaggio, ma ho anche fermato attimi di emozioni che avranno vita per sempre. Condividere questa passione ha creato un legame che ha arricchito ulteriormente la giornata.

Alla fine del percorso, un’ultima sorpresa ci attendeva: una sessione di stretching guidata dal personal trainer del gruppo. Dopo tanti chilometri, è stato il modo perfetto per rilassare i muscoli. Una birra per un brindisi che ha messo in crisi il bar — non credo avesse mai visto tante persone tutte insieme — e poi tutti a casa, stanchi ma con un’esperienza che resterà per sempre impressa in ogni scatto.

Alla fine della giornata, mi sono ritrovato non solo con una nuova passione, ma anche con un bagaglio di ricordi e connessioni che custodirò a lungo. Vivo d’Orcia è stato molto più di un’escursione: si è rivelata una scoperta a tutto tondo.